Le aderenze addominali sono sottili bande di tessuto fibroso che si formano tra organi e strutture interne dell’addome, creando legami anomali che ne limitano la normale mobilità.
In condizioni normali, infatti, gli organi addominali e pelvici scorrono liberamente l’uno sull’altro grazie a superfici lisce e lubrificate dal peritoneo. Quando però interviene un processo infiammatorio o una lesione, l’organismo può reagire producendo tessuto cicatriziale che, nel tempo, si organizza in aderenze. Queste, appunto, aderiscono tra di esse e tra gli organi, rendendo difficile il movimento fisiologico degli organi interni e causando dolore (sebbene in alcuni casi siano asintomatiche).
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Cause delle aderenze addominali
Le cause principali delle aderenze comprendono:
- interventi chirurgici addominali o pelvici, come taglio cesareo, appendicectomia, isterectomia o laparoscopia;
- infezioni pelviche (ad esempio malattia infiammatoria pelvica o endometrite); endometriosi;
- traumi o emorragie interne (più raramente).
Dopo un intervento chirurgico, è molto probabile che la maggior parte delle pazienti possa sviluppare qualche forma di aderenza, sebbene non tutte siano sintomatiche.
I sintomi delle aderenze pelviche
I sintomi variano molto in base alla localizzazione e all’estensione delle aderenze. Alcune donne non manifestano alcun disturbo, mentre in altre pazienti le aderenze possono causare:
- dolore pelvico cronico;
- fastidio addominale persistente;
- stitichezza o occlusione intestinale parziale;
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia);
- infertilità se le aderenze coinvolgono tube o ovaie.
Il dolore cronico è spesso dovuto alla trazione meccanica esercitata dalle aderenze sui nervi e sugli organi, che ne limita i movimenti naturali e provoca infiammazione.
Aderenze addominali come causa del dolore pelvico cronico
Il dolore pelvico cronico femminile rappresenta una condizione complessa e multifattoriale. Le aderenze possono esserne una delle cause principali o coesistere con altre patologie, come l’endometriosi o la sindrome del colon irritabile, rendendo la diagnosi spesso difficile. La conferma della presenza di aderenze avviene in genere tramite laparoscopia diagnostica, l’unico esame che consente una visualizzazione diretta.
Il trattamento può variare a seconda dei sintomi e della gravità. Nelle forme lievi, si può ricorrere a terapie conservative, come fisioterapia pelvica, esercizi di mobilizzazione viscerale, farmaci antinfiammatori o analgesici. Nei casi più severi, può essere indicata una laparoscopia chirurgica per rimuovere le aderenze (adesiolisi). Tuttavia, anche dopo l’intervento, le aderenze possono riformarsi, motivo per cui si cerca sempre di ridurre al minimo le procedure invasive.
Una gestione multidisciplinare — ginecologica, fisioterapica e, se necessario, psicologica — rappresenta spesso l’approccio più efficace per alleviare il dolore e migliorare la qualità di vita delle donne affette da questa condizione.
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