Elettroporazione vaginale e radiofrequenza

L’elettroporazione vaginale è una tecnica medica che utilizza impulsi elettrici per trattare le condizioni dolorose legate a problematiche ginecologiche femminili. Si basa sull’uso di dispositivi che emettono corrente elettrica a bassa intensità, con l’obiettivo di stimolare la pelle e i tessuti vaginali in modo da favorire l’assorbimento di sostanze terapeutiche.

La radiofrequenza utilizza invece utilizza un’onda elettromagnetica per generare un calore sui tessuti, al fine di accelerare il metabolismo (e quindi la loro naturale riparazione).
La stessa sonda vaginale può essere impiegata sia per l’intervento di elettroporazione che di radiofrequenza, a seconda di come viene preparata.

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Quali condizioni e patologie può trattare?

L’elettroporazione vaginale e la radiofrequenza vengono spesso impiegate nel trattamento di:

  • vulvodinia;
  • atrofia vulvare;
  • incontinenza urinaria;
  • ipertono pavimento pelvico.

Il trattamento può anche essere utile per migliorare l’elasticità e la lubrificazione, e può essere indicato anche in casi di vaginiti o per il recupero post-partum.

L’elettroporazione vaginale viene spesso utilizzata per somministrare direttamente in loco farmaci, gel o acido ialuronico, in quanto il trattamento elettrico rende la membrana cellulare più permeabile, permettendo l’ingresso delle sostanze terapeutiche nei tessuti. Questo favorisce una maggiore efficacia del trattamento.

Come prepararsi all’intervento

Per sottoporsi a un trattamento di elettroporazione vaginale, la paziente deve prima effettuare una visita ginecologica di controllo. Durante la visita verranno esaminati i sintomi e la dottoressa deciderà il tipo di trattamento più opportuno.
Prima del trattamento di elettroporazione vaginale o di radiofrequenza, la paziente deve effettuare una corretta igiene intima, utilizzando un detergente delicato.

Il giorno prima della terapia inoltre occorre evitare l’uso di qualsiasi prodotto vaginale, come creme, ovuli o gel.
L’elettroporazione vaginale e la radiofrequenza non possono essere effettuate durante il periodo mestruale, in quanto il trattamento potrebbe risultare meno efficace o più fastidioso durante il flusso mestruale.

Come si esegue l’elettroporazione vaginale

Sia il trattamento di elettroporazione vaginale che la radiofrequenza sono procedure relativamente semplici e non invasive che si svolgono generalmente in ambulatorio nell’arco di 20-30 minuti.

La paziente viene fatta sdraiare su un lettino ginecologico, in una posizione comoda e rilassata.
Successivamente viene utilizzato un dispositivo a impulsi elettrici (elettroporatore), una sonda che verrà inserita delicatamente nella vagina.

La sonda è dotata di elettrodi che emettono impulsi elettrici di bassa intensità, i quali stimolano le cellule vaginali e aumentano la permeabilità della pelle e dei tessuti. Questo permette alle sostanze terapeutiche (come gel, acido ialuronico, o farmaci specifici) di penetrare in profondità nei tessuti vaginali.

L’elettroporatore viene azionato e gli impulsi elettrici permettono ai principi attivi di essere assorbiti in modo più efficace e profondo. Durante la procedura, la paziente potrebbe avvertire una leggera sensazione di formicolio o vibrazione, ma il trattamento è generalmente ben tollerato.

Di solito sono necessari più trattamenti per ottenere risultati ottimali. La frequenza e il numero delle sedute dipendono dalle necessità della paziente e dalla condizione da trattare, ma generalmente vengono consigliate dalle 4 alle 6 sedute, con un intervallo di una settimana o due tra una seduta e l’altra.

Cosa fare dopo il trattamento

Dopo l’elettroporazione vaginale, potrebbero essere consigliate delle precauzioni, come evitare rapporti sessuali, l’uso di tamponi o attività che potrebbero irritare la zona trattata per un certo periodo di tempo.

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