Diatermocoagulazione ginecologica

La diatermocoagulazione ginecologica è una tecnica chirurgica per asportare piccole porzioni di tessuto epidermico allo scopo di trattare infezioni e disturbi a carico dell’apparato genitale femminile.

Questa tecnica viene effettuata per la rimozione di verruche veneree o verruche genitali poiché rappresentano una malattia contagiosa che si contrae attraverso rapporti sessuali non protetti. La diatermocoagulazione può essere utilizzata anche durante gli interventi chirurgici in quanto si vanno a cicatrizzare i vasi sanguigni, che potrebbero essere stati incisi durante l’operazione.

Inoltre, questa tecnica può essere impiegata per la rimozione di polipi endometriali o cervicali, il trattamento di fibromi uterini e la gestione di alterazioni cellulari del collo dell’utero (displasie). Grazie alla sua precisione, la diatermocoagulazione consente di ridurre il rischio di sanguinamento post-operatorio e di favorire una ripresa più rapida della paziente.

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Come prepararsi all’intervento

Prima dell’intervento viene effettuata una visita ginecologica per la diagnosi della patologia, che può richiedere anche ulteriori esami di laboratorio.
Durante la visita, la paziente deve informare la dottoressa sulla propria storia clinica, in particolare per quanto riguarda allergie e patologie pregresse. Inoltre, se la paziente è incinta, deve avvertire la ginecologa della sua condizione.

Solitamente, viene consigliato di non assumere farmaci anticoagulanti o antinfiammatori nei giorni precedenti la diatermocoagulazione vaginale, salvo diversa indicazione della dottoressa.

Come si esegue la diatermocoagulazione ginecologica

Salvo casi particolarmente complessi, la diatermocoagulazione ginecologica può essere eseguita in un contesto ambulatoriale, con anestesia locale, nel giro di 15-30 minuti.

Prima di iniziare, la paziente viene fatta accomodare sul lettino dell’operazione, per poi procedere alla somministrazione dell’anestetico. Durante l’intervento, la ginecologa utilizza un elettrodo che emette corrente ad alta frequenza per trattare la zona interessata.

Questo strumento, chiamato diatermocoagulatore, consente di tagliare e cicatrizzare i tessuti come un elettrobisturi.

Grazie alle nostre strumentazioni avanzate, è possibile impostare frequenza, intensità e pulsazione della corrente elettrica a seconda del caso da trattare (per esempio se è necessario eseguire un taglio o applicare una cicatrizzazione).

La zona di pelle che entra in contatto con il diatermocoagulatore viene subito incisa e cicatrizzata, proprio per effetto della corrente elettrica ad alta frequenza.
In questo modo vengono rimosse efficacemente verruche vaginali e ogni altra lesione (per esempio condilomi e nei).

Nella maggior parte dei casi è sufficiente una seduta per risolvere il problema; in caso contrario si prosegue con il trattamento.

Cosa fare dopo una seduta di diatermocoagulazione ginecologica?

Al termine dell’intervento di diatermocoagulazione ginecologica viene consigliato alla paziente di riposare per tutto il resto della giornata, evitando attività fisiche impegnative.
Inoltre, è consigliata l‘astensione dai rapporti sessuali per le 3-4 settimane successive. Durante questo periodo occorre evitare tamponi interni e in generale l’introduzione di qualunque oggetto nella vagina.

Nella zona trattata si formano sempre piccole croste che però non vanno assolutamente rimosse. Entro un paio di settimane tenderanno a staccarsi da sole.

Dopo l’intervento, la ginecologa programma anche le visite successive di controllo, durante le quali può suggerire l’applicazione di pomate e creme lenitive.

Prenota un trattamento di diatermocoagulazione ginecologica presso lo studio di Bologna, Verona o Trento della Dottoressa Cognigni.