L’isteroscopia diagnostica è una procedura medica utilizzata per esaminare l’interno dell’utero (e della cavità uterina in generale) utilizzando un dispositivo chiamato isteroscopio. Questo strumento è una sottile sonda munita di telecamera che viene inserita attraverso la vagina e il collo dell’utero per visualizzare eventuali anomalie della zona interessata.
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Quali patologie si possono diagnosticare con l’isteroscopia?
Lo scopo dell’isteroscopia diagnostica è identificare anomalie o problemi che possono causare sintomi come sanguinamento anomalo, dolore pelvico o difficoltà nel concepire.
Solitamente questa procedura viene prescritta per:
- sospetta presenza di polipo o mioma;
- sospetta formazione neoplasica;
- sanguinamento uterino anomalo;
- analisi endometriale.
Durante l’isteroscopia diagnostica, la dottoressa può valutare lo spessore dell’endometrio, individuare polipi uterini, fibromi (miomi), aderenze o altre anomalie strutturali dell’utero che possono essere causa di problemi ginecologici.
Come prepararsi all’isteroscopia diagnostica
La preparazione all’isteroscopia diagnostica richiede solo alcuni accorgimenti, primo fra tutti la scelta del periodo in cui effettuarla. L’esame deve essere eseguito dopo la fine delle mestruazioni e prima dell’ovulazione (prima metà del ciclo mestruale), per avere una visione ottimale dell’utero (difficoltosa in presenza di sangue)
Nelle 24 ore precedenti l’esame inoltre occorre evitare l’uso di tamponi vaginali e astenersi dai rapporti sessuali.
Come sempre, è buona norma informare la dottoressa su eventuali farmaci assunti, allergie o condizioni di salute preesistenti.
In alcuni casi, potrebbe essere consigliato assumere un analgesico prima dell’esame per ridurre il disagio.
Come si esegue l’isteroscopia diagnostica
L’isteroscopia diagnostica viene solitamente eseguita in regime ambulatoriale, è mini invasiva, non richiede anestesia e può durare dai 10 ai 30 minuti.
Durante l’esame la paziente viene fatta accomodare su un lettino ginecologico, per consentire alla dottoressa l’inserimento dell’isteroscopio attraverso la vagina e il collo dell’utero nell’utero stesso.
L’isteroscopia diagnostica prevede anche l’utilizzo di un liquido sterile per espandere la cavità uterina e migliorare la visibilità. La telecamera dell’isteroscopio trasmette le immagini a uno schermo, consentendo alla ginecologa di esaminare l’utero in tempo reale.
Cosa fare dopo l’esame
Dopo l’isteroscopia diagnostica è normale avvertire un lieve dolore o crampi, simili a quelli mestruali, che di solito si risolvono in breve tempo. È consigliabile osservare almeno qualche ora di riposo dopo l’esame e, per alcuni giorni, astenersi dai rapporti sessuali ed evitare l’uso di tamponi vaginali.
Nel caso dovessero manifestarsi sintomi anomali (come sanguinamenti eccessivi, febbre o forti dolori) occorre contattare subito la ginecologa.
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