Intervento di Vaporizzazione Ginecologica

L’intervento di vaporizzazione ginecologica è una procedura mini invasiva utilizzata principalmente per trattare le patologie uterine (come i fibromi e l’endometriosi) e dermatologiche (come le verruche vaginali da Papilloma Virus).

Questa tecnica chirurgica utilizza il calore generato da un dispositivo a energia laser o da un sistema di radiofrequenza per vaporizzare il tessuto anomalo. Così facendo vengono subito ridotti i sintomi, migliorando di conseguenza la qualità della vita della paziente.

Come prepararsi all’intervento

Prima di sottoporsi all’intervento di vaporizzazione ginecologica, bisogna osservare alcune indicazioni per prepararsi adeguatamente.

La paziente deve fornire alla dottoressa tutti i dettagli della propria storia clinica: esami svolti in precedenza, patologie pregresse, terapie farmacologiche in corso ecc. Si tratta sempre di elementi che potrebbero influenzare l’intervento.

Generalmente, viene consigliato di evitare l’assunzione di anticoagulanti o anti-infiammatori nei giorni precedenti l’operazione. Inoltre, è possibile che venga richiesto di presentarsi a digiuno da alcune prima prima dell’intervento.
Durante la visita pre-operatoria, la dottoressa fornirà tutte le informazioni necessarie e risponderà a eventuali domande o dubbi.

Come si esegue la vaporizzazione ginecologica?

La paziente viene fatta accomodare su un lettino ginecologico, per poi procedere con l’operazione. Solitamente il trattamento non è doloroso, ma all’occorrenza può essere applicata l’anestesia locale.

Durante l’intervento di vaporizzazione ginecologica vero e proprio, la dottoressa inserisce un dispositivo attraverso la vagina per accedere all’utero. Tramite questo strumento, la ginecologa applica l’energia termica direttamente sul tessuto da trattare, causando la sua vaporizzazione in modo controllato.

La durata dell’intervento è variabile, ma solitamente richiede meno di un’ora.

Consigli per il periodo post operatorio

Dopo l’intervento di vaporizzazione ginecologica, è importante seguire alcune raccomandazioni per garantire una corretta ripresa.
La paziente può avvertire un leggero dolore o fastidio per un paio di giorni, ma è possibile gestirlo con farmaci analgesici prescritti dal medico.
È consigliabile osservare almeno 48 ore di riposo e limitare le attività fisiche intense per qualche giorno. Inoltre, è fondamentale prestare attenzione a eventuali segni di complicazioni, come sanguinamenti eccessivi, febbre o secrezioni anomale. In caso di dubbi o sintomi preoccupanti, è importante contattare immediatamente la ginecologa.

Infine, per i 20 giorni successivi al trattamento, si consiglia di non immergersi in vasca, al mare, in piscina, non avere rapporti sessuali, non utilizzare ovuli e creme vaginali, non fare lavande. Occorre semplicemente eseguire la propria igiene personale come la doccia e il bidet.

La dottoressa prescrive sempre una serie di visite regolari di controllo per monitorare il recupero e valutare l’efficacia dell’intervento.

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