La biopsia ginecologica è una procedura medica in cui vengono prelevati piccoli campioni di tessuto da analizzare, per scopi diagnostici.
Le biopsie possono essere eseguite per varie ragioni, fra cui: screening del cancro cervicale, valutazioni di anomalie uterine o vaginali, diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili.
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Di seguito le tipologie più comuni di biopsia ginecologica.
Biopsia vulvare
Durante la biopsia vulvare viene prelevato un piccolo campione di tessuto dall’epidermide esterna della vulva. Questa tipologia di biopsia serve a diagnosticare condizioni cutanee o lesioni vulvari.
Biopsia vaginale
La biopsia vaginale comporta il prelievo di un piccolo campione di tessuto dalla parete vaginale. Può essere eseguita per diagnosticare anomalie vaginali o per valutare lesioni sospette.
Biopsia cervicale
Durante la biopsia cervicale viene prelevato un piccolo campione di tessuto dal collo dell’utero (cervice). Questa tipologia di biopsia è spesso eseguita durante la colposcopia. Può essere un esame di approfondimento da eseguire in caso di Pap Test anomalo per prevenzione delle patologie tumorali del collo dell’utero.
Biopsia dell’endometrio
La biopsia dell’endometrio comporta il prelievo di un piccolo campione di tessuto dalla mucosa dell’utero, appunto l’endometrio. Può essere eseguita sia per analisi endometriali ai fini riproduttivi (diagnosi di infertilità femminile), sia per diagnosticare anomalie dell’endometrio come iperplasia endometriale o cancro dell’endometrio.
Come prepararsi a una biopsia ginecologica
Prima del prelievo la paziente deve informare la ginecologa sulla sua situazione clinica generale, specificando se sta seguendo una terapia farmacologica e se è affetta da infezioni o altre patologie (per esempio, dolore pelvico).
Il momento migliore per l’esecuzione di una biopsia è a metà del ciclo mestruale. Lo stato di gravidanza, infine, è incompatibile con questo tipo di esame.
La preparazione ad una biopsia ginecologica è relativamente semplice. Nelle 48 ore prima dell’esame occorre solo:
- astenersi da rapporti sessuali;
- evitare l’utilizzo di lavande, ovuli, creme vaginali e/o tamponi.
In questo modo non si corre il rischio di alterare il risultato dell’esame.
Cosa fare dopo una biopsia ginecologica
Dopo la biopsia ginecologica la paziente può riprendere tranquillamente le sue attività quotidiane, anche se è meglio evitare sforzi fisici.
Nel caso si verificasse una perdita di sangue vaginale un po’ più marcata si consiglia di osservare almeno un giorno di riposo.
In questo caso è anche consigliabile astenersi da rapporti sessuali ed evitare l’uso di creme vaginali, ovuli e tamponi.
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